Alla fine salta tutto. Dopo mesi di attese, confronti e scontri, avvicinamenti, nuove alleanze, contratti di governo; dopo l’accordo travagliato di M5S e Lega sul presidente del consiglio e sui ministeri; dopo l’affidamento della presidenza dei ministri al semi-sconosciuto professore e avvocato Giuseppe Conte da parte di Mattarella. Ieri sera il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ufficialmente posto il veto al governo gialloverde. Il motivo? Un nome: Carlo Savona. Pare infatti che il professore ed economista designato per ricoprire il ruolo di ministro dell’Economia non fosse gradito ad investitori e in generale al governo centrale europeo. Troppo pericoloso, viste le sue teorie anti-euro, che il passo successivo per l’Italia fosse stato l’uscita dall’UE. Di Maio e Salvini si difendono dichiarando pubblicamente la loro volontà di rimanere in Europa, seppur con un atteggiamento meno remissivo. Mattarella domani chiamerà al colle Carlo Cottarelli per provare ad affidargli il governo fino a prossime elezioni (pare molto gradito all’establishment europeo), mentre la Lega dichiara di voler andare subito al voto ed i pentastellati chiedono l’Impeachment per Mattarella. Finisce così, senza neanche iniziare, il sogno populista della “Terza Repubblica”. Conte ha avuto i suoi 15 minuti di notorietà, Salvini e Di Maio avranno modo di assorbire il colpo e riprovare a fare jackpot alle prossime elezioni. Renzi e Berlusconi sogghignano e preparano una strategia per rialzarsi. In molti stanotte non dormiranno; Mamma Europa invece, almeno per ora, può dormire sonni tranquilli.
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