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Questione di (occidentali’s) karma



Ognuno ha quel che si merita. Potremmo sintetizzare così il significato del karma, secondo la dottrina filosofica e religiosa indiana. E questo, probabilmente, vale anche in ambito prettamente musicale. Deve averlo pensato più volte la bravissima Fiorella Mannoia, quando si è vista soffiare all’ultimo secondo la vittoria del Festival di Sanremo 2017. E lo ha capito benissimo Francesco Gabbani, che con la sua canzone-tormentone “Occidentali’s Karma” si aggiudica a sorpresa il Festival, bissando il successo dello scorso anno di Sanremo Giovani. Si perché in un edizione con pochi fuoriclasse e tanta mediocrità (dal solito Albano, all’impalpabile Gigi d’Alessio, fino ad una serie di insignificanti semi-sconosciuti) qualcosa di buono si era pur visto: il ritorno della Mannoia con “Che sia Benedetto”, canzone bellissima che è un inno alla vita, o l’impegnata ballata “Vietato Morire” di Ermal Meta (ex Fame di Camilla) contro la violenza sulle donne, ne sono due belli esempi. Bisogna comunque ammettere che la canzone di Gabbana, dietro quella maschera di leggerezza e trash, nasconde un ironia pungente e dissacrante sulla condizione dell’uomo contemporaneo: la “Scimma Nuda” di cui parlava l’etologo Desmond Morris. Bisognerebbe capire se il “popolo” italiano abbia premiato il significato sarcastico del pezzo o sia stato invece contagiato dalla musica coinvolgente ed il balletto virale di Gabbani e la sua scimmia sul palco dell’Ariston. L’ennesima dicotomia tra genialità e demenza del nostro paese.

PS: Pare che la Scimma di Gabbani fosse in realtà Matteo Salvini XD

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