Chiodo fisso estivo dei tifosi, il calciomercato ha chiuso lunedì i battenti asciandoci una sensazione comune: i “Campionissimi” snobbano la Serie A.
Colpa di un campionato meno competitivo rispetto a prima? Vero, ma anche e soprattutto colpa della difficile situazione economica dei club. Le risorse non sono più quelle degli anni d’oro, e si sa che nel calcio moderno la moneta vale più del blasone e delle bandiere.
Caso eclatante di tale situazione la Juventus, per tre volte di fila campione nazionale, e per altrettanti anni incapace di acquistare il famoso Top Player sbandierato dal DS Marotta alla tifoseria.
Il giocatore sognato quest’estate è stato il bomber colombiano Falcao, in rotta con il Monaco e accasatosi, però, al Manchester UTD, capace di spendere oltre 200 milioni di euro per rinforzare la squadra e ovviamente irraggiungibile nell’offerta dai bianconeri.
Un calcio “poverello” il nostro che ad oggi può puntare solo sulla scoperta dei giovani talenti nostrani e stranieri.
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