C’era una volta due popoli divisi da un odio profondo, una storia vecchia più di mezzo secolo; da una parte gli Stati Uniti d’America e dall’altra lo stato cubano di Fidel Castro. Un rapporto inclinatosi nel lontano 1959 con la Rivoluzione Cubana guidata da Castro e Che Guevara e l’instaurazione del governo comunista nell’isola, continuata nel 62′ con la “Crisi dei Missili” tra USA, Russa e Cuba, che porto al famoso “embargo” e che mise in crisi il governo cubano, di fatto interrompendo ogni tipo di rapporto tra i due stati. Ma oggi il “grande freddo” sembra stia volgendo a termine, grazie ad una lenta e costante azione diplomatica svolta dalle parti, con la mediazione del governo canadese e di Papa Francesco.
Lo scorso 17 dicembre infatti il presidente cubano Raul Castro (fratello di Fidel) ha annunciato il rilascio del detenuto statunitense Alan Gross, detenuto da 5 anni; poche ore dopo il presidente Barack Obama, ha annunciato il rilascio di alcuni prigionieri politici cubani e l’apertura di un “nuovo capitolo” sui rapporti politico-economici tra i due Stati. Probabilmente il prossimo passo sarà il graduale allentamento dell’embargo e l’instaurazione di un ambasciata americana a Cuba. Aria di disgelo, dunque, per la serie “non è mai troppo tardi..”
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