Il continuo ed incessante progresso della tencologia ha reso dispositivi quali smartphone,tablet e personal computer, veri e propri portali magici che permettono di connetterci con altri individui e luoghi fisici; parallelamente attraverso i social network, ad esempio, proiettiamo la nostra immagine idealizzata agli altri. Così, l’interconnessione potenzialmente infinita del web ha creato una sospensione totale dell’umanità in questi luoghi eterotopìci, creando come diretta conseguenza un’iconizzazione dello strumento ad oggetto di culto. Il device diventa uno specchio magico, una entità divina (e divinizzante) che rivela il mondo attraverso i nostri desideri e le nostre ambizioni. La pittura dorata utilizzata per dipingere la superficie proiettante è un chiaro riferimento al Fondo Oro utilizzato nell’Arte Sacra (in particolar modo durante l’età medievale) come escamotage visivo che rendesse il background astratto e dalla forte valenza mistica, avvalorando così la portata sacra del soggetto rappresentato. Nel nostro caso il campo dorato, scarnificato da ogni semiotica figurativa e contestualizzante, assume di per sé lo status di icona e significante, autoproclamandosi simbolo assolutistico della vacuità di valori di questo Nuovo Medioevo Contemporaneo.